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Qom vs. Isfahan -
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Qom
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Qom vs Isfahan

Qom
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Qom

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Qom o Qum (persiano: قم‎‎), ma anche Qomm, è una città dell'Iran. È il centro amministrativo della provincia di Qom, e aveva, nel 2006, 957.496 abitanti. È attraversata dall'omonimo fiume. Qum è la seconda città santa dell'Iran dopo Mashhad e ospita il santuario di Hażrat-é Maʿsūmeh, dove possono entrare solo musulmani. La città fu il cuore della Rivoluzione iraniana e rimane tuttora uno dei luoghi più conservatori del paese.



Qom è stata la residenza di Khomeini che per un periodo, dopo la rivoluzione del 1979, ha guidato l'Iran proprio da questa città. Inoltre è stata la città natale di Ḥasan-i Ṣabbāḥ, fondatore dell'ordine ismailita dei Nizariti. Qom attira studiosi e studenti sciiti da tutto il mondo, oltre a migliaia di pellegrini.

Source: Wikipedia
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Isfahan

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Abitanti 1808968

Informazioni

Isfahān (o Eṣfahān o Ispahān, persiano: اِصفَهان , اِسپَهان‎‎) è una città nell'Iran centrale con 1.600.000 abitanti (stima 2007) sul fiume Zayandeh, 400 chilometri dal Golfo Persico a un'altezza di 1590 metri sopra il livello del mare, nelle montagne dello Zagros. È la capitale della provincia di Esfahan con 4.600.000 abitanti (stima 2006) e con una superficie di 107.027 km². Lo hinterland economico di Esfahān è la zona circostante in cui sono prodotti cotone, grano e tabacco. Le industrie tradizionali della città includono quella tessile - cotone, seta e lane, broccato e moquette - ma anche quella alimentare e metallurgica. Le industrie moderne, a parte la siderurgia, sono quelle legate alla raffinazione del petrolio.



Esfahān è ben nota per le bellezze architettoniche e per i suoi giardini pubblici. Gran parte di questo patrimonio, che fa dire a un adagio persiano che "Esfahān è metà del mondo" (Esfahān nesf-e jahān), cui qualcuno ha aggiunto la frase "e ora si trova in rovina" , riferendosi ai danni bellici della guerra scatenata contro l'Iran dall'Iraq di Saddam Hussein. Su tali guasti sono state peraltro condotte missioni di restauro e di conservazione, tra cui quella italiana dell'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO), guidata dall'architetto Eugenio Galdieri.

Source: Wikipedia

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