Piracicaba | |
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Abitanti | 389000 |
Piracicaba è un comune del Brasile nello Stato di San Paolo, parte della mesoregione di Piracicaba e della microregione omonima. Situata presso l'omonimo fiume (affluente più lungo del Fiume Tietê), la città per un tempo è stata la quarta maggiore città dello Stato di San Paolo (dopo San Paolo, Santos e Taubaté) e la maggiore città caipira (caipira è un termine che corrisponde più o meno al termine red neck negli Stati Uniti d'America o contadino in Italia) ed è proprio in questa città che si è sviluppato il dialetto caipira. Nonostante oggi la città non sia più la più grande città dell'entroterra paulista, è ancora conosciuta come la capitale della cultura e del dialetto caipira.
La città fu fondata nel 1767, sulle rive del fiume Piracicaba, che era vitale per la regione. Durante il diciannovesimo secolo, l'agricoltura si sviluppò nel comune, con enfasi sulla coltivazione della canna da zucchero e del caffè. Tuttavia, anche nella prima metà del XX secolo, la città cadde in rovina. Con la fine del ciclo del caffè e il costante calo dei prezzi dello zucchero, l'economia di Piracicaba ha ristagnato. Questo è stato invertito dall'inizio della sua industrializzazione. La città divenne una delle prime ad essere industrializzata nel paese, con l'apertura di stabilimenti produttivi legati al settore metalmeccanico e attrezzature per la produzione di zucchero. Questa attività ampliato dal 1970 al settore dello zucchero e alcool, con la creazione del programma Pro-Alcohol, finalizzata alla produzione di alcool idrato per uso automobilistico a causa della crisi petrolifera mondiale nel 1973.
Medina | |
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Medina (AFI: /meˈdina/; in arabo: المدينة المنوّرة, al-Madīna al-munawwara, "La città illuminatissima") è una città dell'attuale regione saudita del Hijāz, nella Penisola araba. Sorge in un'oasi ed è nota fin dai tempi più antichi in quanto ricordata col nome di Yathrib negli Annali di epoca assira.
Medina nel VII secolo d. C. si chiamava ancora Yathrib (in arabo: يثرب) e tale toponimo compare già nelle Cronache assire del IX secolo a.C. e come Yatrippa esso figura nelle opere geografiche romane, specialmente redatte dopo la spedizione nella penisola araba condotta all'epoca dell'imperatore Augusto dal prefetto Elio Gallo, che riuscì a penetrare (senza però poterli assoggettare) nel regno degli Homerites (Himyariti) che governavano le ambite regioni meridionali da dove giungeva il prezioso incenso.
La città-oasi fu, con ogni probabilità, a lungo dominata da tribù ebraiche (secondo alcuni, ebraizzate). Entrata in contatto fecondo con il regno dei Lakhmidi di al-Hira, Yathrib mantenne una precisa vocazione agricola anche se non le mancava un fiorente artigianato incentrato sulle complesse tecniche metallurgiche di cui erano depositari proprio gli Ebrei locali, che si dedicavano con successo anche a lavori di gioielleria e alla produzione di armi e armature.
Le tre tribù ebraiche (i Banū Naḍīr, i Banū Qurayẓa e i Banū Qaynuqāʿ) dovettero con l'andar del tempo cedere spazio politico all'elemento arabo che, inurbandosi, aveva lentamente modificato a proprio vantaggio gli equilibri demografici di Yathrib.
Le tribù israelitiche furono perciò costrette a confederarsi con le due tribù arabe dei Banū Khazraj e dei Banū Aws, di recente immigrazione ma di crescente peso numerico.